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La leggenda della Balena

Milioni e milioni di anni fa, l’attuale pianura padana era ricoperta da un grande oceano.

In questo oceano viveva con i suoi figli una bellissima balena grigia che passava le sue giornate danzando elegante nelle chiare acque del mare, ancora non deturpate dalle attività umane.

Durante una delle migrazioni, la famiglia di balene si trovò sopra a quella che oggi è la sponda orientale del lago d’Iseo e si innamorò della zona, decidendo di viverci. Gli animali, in quel tratto di mare, erano felici: i delfini giocavano a rincorrersi nelle valli sul fondale, i banchi di sardine si rincorrevano dando vita a magnifiche forme e Nettuno, con il tridente in mano, girava sul suo carro controllando che tutto fosse in ordine.

Durante una delle nuotate con i suoi cuccioli, la balena scoprì una meravigliosa parete sottomarina in parte coperta da una grande edera, che diventò il suo posto del cuore e che chiamò “Lo scoglio dell’edera”. Le giornate passavano veloci tra giochi, nuotate e risalite in superficie per prendere una boccata di ossigeno. E i cuccioli crescevano.

Ma i tempi stavano cambiando. La crosta terrestre era in grande fermento, le zolle si muovevano originando nuove montagne e nuove valli, la terra si stava facendo spazio tra le acque. Il fondale cominciò a risalire e le acque dell’oceano iniziarono ad incanalarsi attraverso le nuove formazioni geologiche: quello che era un mare sconfinato si stava chiudendo e svuotando, diventando una trappola per tutti gli esseri viventi che non fossero riusciti a fuggire.

“Figli miei, andate pure. Raggiungete il mare aperto e cominciate una nuova vita. Voi siete diventati grandi, e io sono ormai vecchia, la mia vita l’ho vissuta. Vi rallenterei soltanto”. I  figli, con gli occhi pieni di lacrime, si resero conto che la scelta della saggia madre era l’unica che gli avrebbe permesso di salvarsi. E così, con un nodo in gola e due secchi colpi di coda, si avviarono verso il mare aperto, scomparendo tra le correnti.

Mamma balena era serena. In quei meravigliosi posti aveva vissuto anni stupendi della sua vita che stava volgendo al termine.

Un giorno, quando capì che le sue forze stavano finendo, nuotò con fatica verso “Lo scoglio dell’edera”, si adagiò sulla roccia e lì si addormentò.

L’acqua, piano piano, scomparì e la parete rocciosa emerse in superficie.

La balena è ancora lì, pietrificata e ben visibile, e offre la sua coda e la sua schiena a coloro che oggi si arrampicano sulla via “Attraverso la balena”, allo “Scoglio dell’edera”.

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