Per frequentare in sicurezza la montagna innevata è necessario conoscere i pericoli che essa nasconde; sicuramente quello delle valanghe è il più tragicamente noto. Il modo migliore per prevenirlo è quello di pianificare l’uscita a tavolino prendendo visione anzitutto del bollettino nivometeorologico inerente alla zona in cui si svolge l’attività; questo però non è sufficiente.
Diventa fondamentale il principio dell’autosoccorso: avere con se un ARTVA, e soprattutto saperlo usare correttamente può facilitare il rinvenimento di travolti da valanga e può permettere la sopravvivenza se la ricerca è effettuata con la massima rapidità nei primi minuti dall’evento.
L’apparecchio di ricerca in valanga, comunemente noto come ARTVA (Appareil de Recherche de Victimes en Avalanche, in francese), è uno strumento ricetrasmittente che funziona sulla frequenza unificata di 457 KHz che può essere utilizzato sia in modalità trasmissione che ricezione. A volte viene chiamato anche erroneamente ARVA
In coppia con una buona pala e una sonda rappresenta uno strumento irrinunciabile per tutti coloro che frequentano la montagna in ambiente invernale (sci alpinisti, escursionisti con racchette da neve, praticanti dello sci fuori pista o dello snow board).
REGOLAMENTO
- La Falc mette a disposizione dei soci regolarmente iscritti gli ARTVA non utilizzati per il corso di sci alpinismo. La Falc dispone di due modelli di ARTVA: analogico FITRE, digitale MAMMUT PULSE
- Il noleggio dell’apparecchio ARTVA viene concesso previo il pagamento di € 5 (per il FITRE) e di euro 10 (per il MAMMUT), entrambi concessi per un periodo di 7 giorni (dal giovedì sera al giovedì sera successivo) e l’accettazione del regolamento.
- Per ogni ARTVA noleggiato è richiesta una caparra di € 50.
- Nel caso in cui l’ARTVA non fosse restituito in tempo, verranno pagati € 5 per settimana di ritardo.
- Orari di apertura del noleggio: giovedi sera dalle 21.30 al 23.00.